Ricordi di Campagna: Storie di Bambini e Mucche al Pascolo

Il racconto di Fernanda Bernardoni ci porta in un viaggio nostalgico attraverso i ricordi di un’epoca passata, quando portare al pascolo le mucche era una responsabilità quotidiana per bambini e ragazzi, spesso a scapito della loro frequenza scolastica. Questo incarico, svolto principalmente dalla primavera all’autunno, richiedeva di sorvegliare attentamente gli animali per evitare che si addentrassero in proprietà altrui o nei campi coltivati, in un tempo in cui le recinzioni erano rare.

La narrazione descrive vivacemente come le mucche fossero attratte dal profumo del grano maturo, spingendole a muoversi furtivamente verso i campi, nonostante gli sforzi dei giovani mandriani di tenerle sotto controllo. I rimproveri severi del padre, che attribuiva ai bambini la colpa di questi scappatelle bovine, sono un aspetto comune del racconto.

In assenza di moderni strumenti di intrattenimento come cellulari e tablet, i bambini dovevano fare affidamento sulla loro immaginazione per passare il tempo. I giochi descritti nel racconto – giocare con sassi, arrampicarsi sugli alberi, cercare frutti commestibili e persino osare giochi pericolosi come cavalcare le mucche – riflettono una semplicità e una connessione con la natura che sembrano lontane nella nostra era tecnologica.

Il racconto conclude con un cenno ai cambiamenti avvenuti negli anni ’60, con l’introduzione di metodi più moderni e tecnologici di gestione del bestiame. Tuttavia, l’elemento più importante rimane il prosperare degli allevamenti, essenziali per produrre specialità locali come il Parmigiano di Montagna, un tesoro culinario della regione.

Attraverso questo racconto, Bernardoni non solo ci offre uno sguardo su un modo di vita rurale ormai lontano, ma ci ricorda anche il valore del lavoro manuale e dell’ingegnosità nell’affrontare le sfide quotidiane, un patrimonio di saggezza e semplicità che rischia di perdersi nel tempo.

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