All’età di nove anni, quasi dieci, ha iniziato a studiare canto lirico e pianoforte, e da quel momento il canto è diventato una parte centrale della sua vita. La sua tessitura vocale si è sviluppata come basso-baritono dopo un cambiamento nella sua muta.
La sua lista di ispirazioni comprende nomi famosi come Al Bano, che è stato il suo idolo iniziale, e poi luminari del mondo della lirica come Pavarotti, Cesare Siepi, Dmitrij Chvorostovskij, Domingo, Giacomo Lauri Volpi e Carreras. Il suo maestro Marzio Giossi ha anche svolto un ruolo significativo nel suo sviluppo musicale.
Nel corso dei suoi 12 anni e mezzo di studio e canto, Nicolò ha affrontato diverse sfide e ha ottenuto importanti risultati, come cantare in programmi televisivi, esibirsi nell’inno italiano ai mondiali di scherma paralimpica, essere intervistato su una TV locale e persino esibirsi davanti a artisti come Carreras e Terence Hill in un concerto di beneficenza. Queste esperienze gli hanno donato un profondo senso di realizzazione.
Per quanto riguarda la sua preparazione, si allena con il suo maestro eseguendo vocalizzi e studiando le arie o le opere con largo anticipo in modo da essere pronto per le performance. La sua routine è caratterizzata da dedizione, studio e sacrifici.
Il suo consiglio per chi desidera intraprendere una carriera nella musica lirica è di studiare in modo approfondito e rispettoso, riconoscendo la responsabilità di portare avanti il bel canto. Gli studenti devono essere disposti a fare sacrifici economici e personali per preservare la loro voce, ma alla fine, le soddisfazioni saranno la ricompensa.
Nicolò è una persona emotiva e sensibile, e la pressione di raggiungere i suoi obiettivi nella musica lirica è una fonte di motivazione per lui. Ha diversi progetti in corso che stanno per essere confermati e che gli promettono di iniziare l’anno in modo positivo, con molto lavoro e studio.
Infine, tra gli aneddoti che ha condiviso, Nicolò ricorda alcuni momenti significativi della sua carriera, come quando da bambino bruciò le casse con un acuto durante una performance scolastica, la sua prima standing ovation durante le scuole medie e un momento speciale in cui ha cantato davanti a Albano Carrisi, ricevendo complimenti e l’attenzione dell’artista.
Il suo onore nel cantare l’Inno Nazionale è stato evidente nel suo messaggio di ringraziamento. Nicolò ha espresso la sua profonda gratitudine verso coloro che hanno reso possibile questa indimenticabile opportunità. In particolare, ha riconosciuto il contributo del Vicesindaco Riccardo Corridore, dell’assessore allo sport Schenardi Marco e del presidente del circolo scherma di Terni Alberto Tiberi, che hanno lavorato instancabilmente per organizzare l’evento e hanno dimostrato un’enorme gentilezza nel coinvolgerlo.
Nicolò Lauteri Basso-Baritono un Artista che seguo è un talentuoso giovane baritono italiano che ha ottenuto un notevole successo grazie alla sua eccezionale performance nell’esecuzione dell’Inno Nazionale italiano durante la cerimonia di premiazione della schermitrice italiana Beatrice Vio, vincitrice della medaglia d’oro. Questo momento è stato un apice nella carriera di Nicolò e gli ha permesso di dimostrare il suo straordinario talento vocale di fronte a un vasto pubblico nazionale e internazionale.
Ma il ringraziamento più grande e sentito di Nicolò è andato al suo Maestro Marzio Giossi. Questo insegnante ha svolto un ruolo fondamentale nella sua crescita artistica, fornendo affetto, preziose lezioni e un insegnamento costante che ha contribuito a plasmare la sua voce e il suo talento. Nicolò ha anche riconosciuto il sostegno caloroso e l’amore delle persone che lo seguono, sottolineando quanto sia importante avere un pubblico che condivida con entusiasmo la sua passione per la musica.
Il successo di Nicolò Lauteri come basso-baritono è stato rafforzato da questa emozionante opportunità di esibirsi nell’Inno Nazionale italiano, e questo evento ha certamente segnato un importante traguardo nella sua carriera. La sua performance rimarrà nell’animo di coloro che l’hanno ascoltato e il suo talento musicale continuerà a brillare nei cuori degli appassionati di musica in tutto il mondo.
CET (Centro Europeo di Toscolano), un’associazione no-profit fondata da Mogol nel 1992. La principale missione del CET è quella di valorizzare e qualificare nuovi professionisti della musica pop e promuovere la cultura popolare, con una particolare attenzione alle esigenze etiche della comunicazione. Il CET è stato riconosciuto come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e è anche designato come Centro di Eccellenza Universitario della Musica Popolare. Il CET ha la sua sede in un ampio centro situato nel cuore dell’Umbria, progettato per soddisfare le esigenze didattiche, professionali e di accoglienza, promuovendo relazioni interpersonali creative e di alto valore umano.
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