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Franco Spinelli L’Arte Autodidatta che Ispira

Franco Spinelli, nato a Bologna il 15 gennaio 1942, è un artista autodidatta che ha saputo trasformare una passione coltivata fin dall’infanzia in una vocazione artistica di rilievo. Nonostante un percorso scolastico orientato verso la ragioneria, Spinelli non ha mai abbandonato il sogno di diventare un artista. La sua formazione è avvenuta al di fuori dei percorsi accademici tradizionali, attraverso lo studio approfondito delle opere e degli scritti di Leonardo da Vinci, che considera il suo unico e vero maestro.

Spinelli è un volontario presso il Centro Sociale Fiorenzo Malpensa di San Lazzaro di Savena, dove si dedica a condividere la sua arte e la sua passione con gli altri. I suoi corsi di disegno e pittura, specialmente in olio, hanno avuto un grande impatto sui partecipanti, dimostrando la sua abilità non solo come artista ma anche come insegnante. La sua opera si distingue per una profonda conoscenza delle tecniche pittoriche tradizionali, che egli ha saputo reinterpretare con uno stile personale e originale.

Tra le opere di maggior rilievo di Spinelli si annoverano il presepe che ha vinto il primo premio nel concorso del Carlino, e il “teatrino” prospettico, un affascinante gioco di illusioni ottiche che anima gli spazi del centro. Recentemente, Spinelli ha realizzato un progetto ispirato alle fiabe russe, dando vita a una biblioteca nel giardino del centro, costruita sulla base delle leggendarie isbe. Questo progetto, nato da un’idea all’inizio dell’anno e realizzato con la collaborazione di Paolo Santucci, è destinato a diventare il fulcro del futuro “Giardino delle Fiabe”, uno spazio incantato dove l’arte si unisce alla narrazione per creare un’esperienza unica per i visitatori.

L’inaugurazione di quest’opera è prevista per il 22 settembre alle 16:00, un evento che si preannuncia come un momento significativo per il Centro Sociale Fiorenzo Malpensa di San Lazzaro di Savena e per la comunità che potrà godere del talento e della visione di Franco Spinelli. La sua capacità di trasformare le idee in realtà tangibili e coinvolgenti è testimonianza di un’arte che non solo abbellisce, ma che ispira e nutre l’immaginazione di chiunque vi entri in contatto.

Spinelli è un esempio brillante di come la dedizione e la passione possano condurre a grandi risultati, indipendentemente dalle strade intraprese. La sua arte, radicata nella tradizione ma proiettata verso nuove forme espressive, continua a sorprendere e a incantare chi ha la fortuna di incontrarla.

Questo racconto nasce dal desiderio di esplorare le meraviglie dell’immaginazione, intrecciando realtà e fantasia in una danza armoniosa di parole e immagini. “L’isba e… l’elefante” non è solo una fiaba per bambini, ma una riflessione profonda sui rapporti tra uomo, natura e tecnologia. Franco Spinelli, con la sua penna e i suoi pennelli, ci conduce in un viaggio che sfida i confini del conosciuto, spingendoci a guardare oltre, a scoprire l’invisibile, il piccolo e il grande, il magico e il reale.

Le pagine che seguono ci raccontano di un mondo nascosto, un microcosmo dove gnomi e intelligenze artificiali convivono in un equilibrio delicato e precario. Ma questo equilibrio viene messo alla prova da un evento imprevisto, un incontro tra culture diverse, rappresentate dall’isba e dall’elefante. In questo incontro, Spinelli ci invita a riflettere sul potere della curiosità, della scoperta, ma anche sull’importanza del rispetto per le differenze e della saggezza nel gestire ciò che non comprendiamo appieno.

La narrazione è arricchita dalle illustrazioni dello stesso Spinelli, che con tratto delicato e colori vivi dà vita a personaggi e scenari indimenticabili. Le immagini non sono solo un complemento al testo, ma ne amplificano il messaggio, rendendo tangibile ciò che le parole suggeriscono.

Questa storia, pur essendo ambientata in un mondo fantastico, parla direttamente a noi, ai nostri tempi, alle nostre sfide contemporanee. È un invito a sognare, ma anche a riflettere sul futuro che stiamo costruendo, su come le nostre creazioni – siano esse tecnologiche o sociali – influenzeranno il nostro mondo e quello delle generazioni a venire.

Spero che “L’isba e… l’elefante” vi accompagni in un viaggio straordinario, che vi faccia sorridere, pensare e, soprattutto, sognare. Che queste pagine siano un rifugio per la mente e un nutrimento per l’anima, in un tempo in cui abbiamo tutti bisogno di storie che ci ricordino la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda.

Buona lettura!

Francesco Indello

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