Il suo viaggio iniziò come assistente volontario, un’esperienza professionale che lo portò a lavorare in vari ospedali di Bologna. Nel frattempo, la sua determinazione lo spinse a partecipare a un concorso per diventare medico condotto a Vergato, e con grande soddisfazione e gioia, vinse il concorso. Così, nel 1956, iniziò la sua avventura nell’ambulatorio centrale di Vergato, assumendosi anche la responsabilità degli ambulatori nelle frazioni circostanti, come Cereglio, Tolè e Monte Pastore di Monte San Pietro.
La sua dedizione non conosceva orari. Il dottor Bianco visitava i suoi pazienti giorno e notte, spostandosi agilmente sulla sua Lambretta per raggiungerli. Faceva turni massacranti, spesso lavorando 10-12 ore al giorno, e talvolta persino assistendo a complicati parti. La sua missione era chiara: prendersi cura dei suoi pazienti in modo completo, garantendo loro assistenza medica quando ne avevano bisogno.
Gestire numerosi ambulatori, oltre alle emergenze, non era un compito da poco. Ma il dottor Bianco lo fece con impegno e dedizione, dimostrando un vero senso di responsabilità. Ricordava con affetto un piccolo aneddoto, un incontro con un giovane che gli disse: “Dottore, mi ha fatto nascere.” Il dottore rispose con umiltà: “No, io ti ho aiutato a nascere, ma chi ti ha fatto nascere è stato nostro Signore.”
Ma la sua relazione con i pazienti andava oltre la pura professione medica. Il dottor Bianco si sentiva parte integrante delle famiglie dei suoi pazienti, instaurando rapporti umani e affettivi profondi. Era considerato un membro della famiglia da ognuno di loro, e questa connessione speciale si traduceva spesso in inviti ai matrimoni dei ragazzi che aveva assistito e alle feste di famiglia.
Nonostante il suo lavoro presso gli ambulatori, il dottor Bianco aveva anche un legame speciale con l’Azienda della sorgente di Cereglio. Questo legame risaliva ai tempi dei fratelli Natalini, una storica famiglia locale che aveva installato il primo impianto di estrazione e imbottigliamento nel 1902. Il dottor Bianco ricordava con nostalgia il buon rapporto che aveva con l’Azienda e il contributo che aveva dato alla comunità locale.
La storia del dottor Enrico Bianco è una testimonianza straordinaria di passione, dedizione e umanità nel campo della medicina. La sua eredità non è segnata solo dalla sua competenza medica, ma anche dalla profonda connessione che aveva stabilito con le persone che aveva servito. È stato un vero angelo custode della salute per la sua comunità, una figura che rimarrà indelebile nella memoria di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
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