Lodovico Zappoli, nato a Bologna il 26 maggio 1942, proveniva da una famiglia composta da quattro fratelli, due maschi e due femmine, con la madre che svolgeva il ruolo di casalinga.
Il suo percorso scolastico si era esteso fino alla quinta elementare, ma le responsabilità lo spinsero ad iniziare a lavorare molto presto. All’inizio, svolse il ruolo di fattorino, consegnando il latte alle gelaterie e latterie di Bologna. Successivamente, collaborò con suo zio, partecipando alla raccolta di carta e cartone. Questa attività continuò fino all’età di 16 anni, durante la quale Lodovico affrontò diverse sfide e esperienze lavorative per contribuire al sostentamento della sua famiglia, raggiungendo l’età del servizio militare.
Cristina Zappoli, figlia di Lodovico Zappoli, mi raccontò che il distributore fu aperto dal padre di mia madre, Palmiro Puzzarini, nel lontano 1955.
Negli anni ’60, Lodovico, un giovane di 21 anni, fu colpito da Cupido e decise di giocare un ruolo importante nella sua vita, lanciando la sua freccia che lo portò ad incontrare l’amore della sua vita, Lucia Puzzarini. Era un amore sincero e profondo, e nel 1963, i due giovani si unirono in matrimonio, giurandosi amore eterno.
Da questa unione nacque la loro adorabile figlia, Cristina. Crescendo in un ambiente ricco di amore e affetto, Cristina divenne parte integrante della vita della famiglia Puzzarini. Fin da piccola, mostrò una spiccata inclinazione verso il mondo degli affari, osservando attentamente le attività gestite con cura da suo padre e sua madre.
Fin dai suoi primi anni, a soli 6 anni, Cristina cominciò ad aiutare i suoi genitori nelle piccole faccende quotidiane. Mentre altri bambini giocavano all’aperto, lei preferiva trascorrere il tempo nell’attività di famiglia, imparando i segreti del commercio e l’importanza del lavoro di squadra. La piccola Cristina si dimostrò essere un’assistente instancabile, affiancando i genitori con entusiasmo e impegno.
Con il passare degli anni, Cristina sviluppò una profonda comprensione per l’attività gestita dalla sua famiglia. Grazie alla guida amorevole di Lodovico e Lucia, imparò a gestire gli alti e bassi del business, acquisendo competenze che sarebbero diventate fondamentali per il suo futuro.
Con il tempo, Cristina assunse sempre più responsabilità nell’azienda di famiglia, dimostrando una straordinaria dedizione e abilità imprenditoriali. Oggi, a capo dell’attività del padre e della madre, porta avanti con successo il retaggio familiare, mantenendo viva la tradizione e contribuendo allo sviluppo continuo dell’impresa Puzzarini. La sua storia è diventata un esempio di come la passione, il lavoro duro e l’amore familiare possano creare una base solida per il successo e la prosperità.
Oggi, all’età di ottantuno anni, Lodovico non vuole sentir parlare di smettere di lavorare. Per lui, il distributore è parte integrante della sua vita e non riesce a staccarsi da esso, nemmeno dopo aver affrontato gravi avvenimenti nel corso degli anni. Il distributore è stato vittima di una rapina a mano armata, durante la quale è stato rubato l’incasso. Nei giorni successivi, i ladri sono stati catturati, ma la refurtiva non è stata recuperata. Nonostante ciò, Lodovico continua a dedicare la sua energia e la sua passione a gestire il distributore, dimostrando una tenacia e una determinazione che sfidano il tempo.
Lodovico mi racconta che il distributore è stato oggetto di incidenti a causa dell’alta velocità, essendo posizionato in una semicurva. Ben tre volte è stato distrutto a causa della velocità eccessiva in quel tratto, con gravi danni alle pompe di benzina.
Nonostante le numerose sfide e gli incidenti che hanno colpito il distributore, Ludovico è lì a narrare la sua storia. Con tenacia e resilienza, affronta gli ostacoli che il tempo e le circostanze gli pongono davanti. La sua speranza è che la sua storia possa servire da ispirazione per le generazioni future, dimostrando che, anche di fronte a difficoltà e avversità, la determinazione e la passione possono mantenere viva un’attività e trasmettere un messaggio di perseveranza e successo alle generazioni che verranno.
Quando si dice che amare e aver passione per il proprio lavoro è tutto,questa vicenda ne è una dimostrazione.