La mattina del 8 ottobre 2024, mentre sorseggiavo un caffè al bar di Vergato, ho incontrato Luca Venturi. Seduto a pochi passi da me, stava gustando un calice di vino, e tra una chiacchiera e l’altra abbiamo iniziato a parlare. È bello vedere come un incontro casuale possa portare a una conversazione così interessante e profonda. Luca mi ha raccontato con passione del suo legame con il vino, una passione che risale alla sua adolescenza. Mi ha confidato di quando, a bordo del suo motorino, faceva “fughino” da scuola per andare a visitare i locali del centro di Bologna che frequentava suo zio, un grande amante del buon bere.
Il suo racconto mi ha affascinato. Da quelle prime incursioni giovanili nei locali bolognesi, Luca ha coltivato un interesse sempre più profondo per il vino, fino a portarlo a studiare Agraria all’università e, più tardi, viticoltura e sommelieria. Oggi, rappresenta un’agenzia che distribuisce vini e distillati, con particolare attenzione alle imprese del territorio dell’Appennino. Ascoltarlo parlare di come è riuscito a trasformare una passione giovanile in una professione a tempo pieno è stato davvero ispirante, tanto che, per un momento, quasi mi sono dispiaciuto di non poter condividere un calice con lui.
Luca ha chiuso il cerchio della sua vita, riportando ogni brindisi alla spensieratezza di quei giorni adolescenziali, ma con la consapevolezza e la competenza che ha acquisito nel tempo.