Premessa: Questo testo è il risultato di una ricerca e sarà raccontato a modo mio, aggiungendo un tocco personale che mira a trasmettere l’atmosfera e le emozioni che si celano dietro le pagine della storia di questo luogo incantato. Attraverso questa narrazione. di Francesco Indello
Nel piccolo borgo di Amore, situato nella frazione del Comune di Vergato, poche anime conducevano una vita serena, circondate dalla bellezza della natura. Il nome “Amore” aveva un significato profondo, aperto a interpretazioni personalizzate, ma per chi visitava il borgo, rappresentava una sorta di affetto e ammirazione.
Amore non era solo un luogo di residenza felice, ma anche una tappa importante per gli appassionati di trekking. La Proloco di Cereglio aveva dedicato tempo ed energie a creare una serie di percorsi escursionistici, ognuno con caratteristiche e difficoltà diverse. Questi sentieri erano stati denominati poeticamente “Le Vie del Sole,” e la loro creazione era stata frutto di una collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI).
Secondo una leggenda, il nome “Cereglio” derivava dalla combinazione di “Cerere,” la dea latina dei raccolti, e “Helios,” la parola greca per “sole.” Questa etimologia era un omaggio alla fertilità straordinaria del terreno e alla sua esposta posizione ai raggi solari.
Dopo un lungo e meticoloso lavoro di pulizia e mappatura dei sentieri, la Pro Loco locale non ebbe dubbi sul nome da dare ai nuovi percorsi. Essi sarebbero diventati “Le Vie del Sole di Cereglio,” per celebrare la connessione tra la dea Cerere e il glorioso sole che brillava su questa terra.
E così, il Borgo di Amore e le Vie del Sole di Cereglio continuarono a offrire la loro bellezza e la loro generosità a chiunque li visitasse, incantando cuori e anime con la loro eterna magia. In questo piccolo angolo di mondo, l’amore per la natura, la storia e la bellezza viveva eternamente.