Cereglio, la Perla dell’Appennino
Nel cuore delle montagne, tra i verdi boschi dell’Appennino, si staglia un piccolo borgo incantato chiamato Cereglio. Qui, in una fotografia sbiadita dal tempo, si dipana un racconto che incanta l’anima.
Le lavandaie di Cereglio, un gruppo di donne laboriose, sono state catturate nell’obiettivo della macchina fotografica. Tra loro spicca Laura Zappoli, all’epoca una giovane di sedici anni, il suo volto radiante come una stella nel buio della notte. Al centro c’è Lucia, la madre di Sandro Bazzani, e a destra c’è Mercedes, la madre di Liliana, insieme ad altre villeggianti che stavano facendo il bucato.
In quei giorni, era consuetudine svolgere pubblicamente il bucato quotidiano. Ma questo compito non era solo un dovere, bensì un pretesto per aggregarsi, condividere storie e segreti del luogo. Era l’occasione per raccontarsi i gossip locali di ogni villaggio, un rituale sociale intriso di semplicità e umanità.
Non era solo il rumore dell’acqua che scorreva a creare la colonna sonora di queste giornate, ma anche le melodie delle canzoni di Sanremo. Laura Ricci, una delle lavandaie, raccontava di come le donne intonassero quelle canzoni mentre battevano i panni, donando un tocco di poesia al loro lavoro.
Il luogo in cui si svolgevano queste attività era un lavatoio che si trovava al bivio per la chiesa e per la vecchia strada di Monzone. Ma già negli anni Settanta, quel lavatoio non esisteva più, scomparso come una traccia nel vento. Tuttavia, i ceregliesi di una certa età ricordano con affetto quei tempi, quando i bambini si divertivano a sguazzare nell’acqua, utilizzando camere d’aria come salvagente o improvvisate imbarcazioni di carta.
Dopo la chiusura di quel luogo di incontri e storie, le donne di Cereglio continuarono a lavare i loro panni in altri tre lavatoi sparsi per il paese. Uno di essi, l’unico coperto, si trovava al cosiddetto Crociale del Bistrolo, alle pendici del borgo di Suzzano. Un luogo di memoria e di storia, dove il suono dell’acqua e il canto delle lavandaie risuonano ancora nei ricordi delle generazioni passate.
Cereglio, la Perla dell’Appennino, con le sue lavandaie e le loro storie intrecciate, continua a incantare chiunque si affacci sulla sua bellezza nascosta tra le montagne, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato per preservare la magia di un passato semplice ma indimenticabile.